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lunedì 11 agosto 2025

L'Intelligence della NATO (2): chimera o fenice?

 


 PARTE SECONDA

Link alla Parte Prima


Nella prima parte di questo pezzo abbiamo parlato di quei reparti ed enti preposti all'intelligence integrati nel SACEUR e nella fattispecie, dell'area funzionale Strategic Employment.

In questa seconda parte tratteremo invece di due importanti assetti nell'area della ricognizione strategica, ossia i droni di Sigonella e gli Awacs di Ramstein, ambedue subordinati al comando aeronautico NATO, vale a dire l'AIRCOM. Come è facile intuire, non si tratta di reparti di intelligence in senso stretto, bensì di assetti aeronautici facenti lavoro di intelligence e più specificatamente raccolta di informazioni strategiche, che corrisponde alla seconda fase del ciclo di intelligence .

Nota: la numerazione dei paragrafi continua dalla Prima Parte.


6. NATO Intelligence, Surveillance, Reconnaissance Force (NISRF)

Sebbene le origini di un programma NATO di sorveglianza integrata a lungo raggio risalgano ai primi anni '90, tra fallimenti, rilanci e sospensioni, l'avvio dell'attuale sistema NIRFS va fatto risalire al 2007, quando in sede NATO furono finalmente definiti i requisiti e delineata l'architettura del programma, basato su un segmento terrestre comprendente diverse stazioni fisse e mobili per la ricezione, interconnessione e gestione dei dati, nonché su un segmento aereo, la cui componente di volo sarebbe stata articolata sui grandi UAV strategici Global Hawk, capaci di una autonomia di 36h ed una superficie monitorata di 100.000kmq al giorno. Nel 2009 dalla fase si definizione generale si passa ai MOU, con cui vengono definiti i dettagli del progetto ed individuate le parti contrattuali tra l'elemento industriale e la NATO rappresentata da una apposita agenzia NAGSMA (NATO Alliance Ground Surveillance Management Agency), incaricata della gestione del progetto, in quella fase denominato AGS o Alliance Ground Surveillance o NAGSF. Il definitivo passaggio alla fase contrattuale avviene dopo il summit NATO di Lisbona del 2010 cui fece seguito (2012) la decisione di finanziare una parte importante del progetto mediante i fondi comuni NATO anziché con singoli contributi nazionali: scelta che permise una velocizzazione dell'iter con firma nel 2012 del contratto tra NAGSMA ed il team industriale guidato da Northrop-Grumman (con partecipazione anche di Leonardo SpA). Il contratto definiva l'acquisizione dei Global Hawk da parte dei 15 paesi NATO partecipanti a NAGSMA e lo scheduling delle consegne dei 5 velivoli RQ-4D Phoenix che avrebbero costituito la flotta AGS. Oltre a partecipare con Leonardo, l'Italia venne scelta come paese hosting del comando e della flotta di UAV, per i quali verrà messa a disposizione la base aerea di Sigonella.

Nel settembre 2015 viene costituita la NATO Intelligence, Surveillance and Reconnaissance Force e nel frattempo consegnato a NAGSMA il primo Phoenix, con relative prove di volo ed altri test da effettuarsi negli USA. 

Sotto la gestione della NSPA, NATO Support and Procurement Agency, Via iene quindi avviato l'ampliamento della base di Sigonella con nuovi edifici tra cui un hangar, su un'area di quasi 27 Kmq in grado di accogliere oltre ai Phoenix, anche una forza operativa di circa 800 elementi di vari paesi NATO: tecnici, piloti da remoto, operatori di sistemi, analisti e manutentori per i quali vengono predisposti corsi di istruzione entro il sedime della base, dove stava intanto prendendo forma la struttura della forza, poi configurata su tre elementi operativi:

▪️NISRF Operations Wing, ovvero la componente di volo che rappresenta il fulcro del sistema, responsabile della pianificazione, esecuzione e coordinamento di tutte le missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione. Le attività dello stormo comprendono il pilotaggio e la navigazione dei droni da remoto, la ricezione e l'elaborazione dei dati raccolti, con conseguente confezionamento di prodotti di intelligence conformati alle esigenze operative e strategiche dell'Alleanza. Attualmente lo stormo è sotto il comando del Colonnello Alexander Heinrich Schneider.

▪️NISRF Support Wing, una componente di supporto logistico e tecnico alla forza di volo, inclusa la manutenzione di velivoli e attrezzature, la gestione delle strutture e la gestione risorse. Lo stormo si compone di tecnici, ingegneri ed esperti di logistica che operano a stretto contatto con l'Operations Wing per recepirne le necessità e garantire il rispetto dei requisiti previsti. Attualmente lo stormo di supporto è sotto il comando del Colonnello Juan Carlos Dominguez Dorado.

▪️NISRF Training Center, ovvero la componente addestrativa del sistema che offre corsi e programmi di formazione per tutti i settori professionali del personale assegnato alla Forza, inclusi analisti ISR, piloti, operatori di sensori e manutentori, sulla base di standard costantemente aggiornati che consentono la formazione di 80 operatori all'anno. Attualmente il centro addestrativi è agli ordini del Colonnello Matteo Molari, che ricopre anche la funzione di vice-comandante del NISRF. 

Un Phoenix della NATO in volo. Si tratta di una macchina possente, con una apertura alare di quasi 40m, una lunghezza di 14,5m ed una autonomia di oltre 16.000 km.


Nel novembre 2019, dopo quattro anni di test di volo negli USA il primo Phoenix raggiunse il NIRFS di Sigonella, seguito a breve dal secondo e dagli altri tre e dalla sistemistica entro il 2020, con conseguimento della IOC (Initial Operational Capability) nel febbraio 2021.

Nel settembre 2023, la NATO AGS è stata ribattezzata NATO NIRSF, confermando l'ampliamento delle missioni dell'Alleanza secondo la più moderna filosofia ISR integrata.

Tale approccio, olistico ed allargato a tutti i cinque domini operativi è stato confermato nel Luglio 2024, con la decisione di integrare in NIRFS i più innovativi programmi di sorveglianza ed intelligence quali ad esempio Alliance Future Surveillance and Control (AFSC) che punta ad integrare entro il 2035 in un sistema unico Awacs, droni, AI e Big Data, oppure la Vision Digital Ocean, che consentirà una totale conoscenza del dominio navale in tempo reale e la sua completa integrazione con tutte le altre piattaforme di rilevamento (satelliti, sensori, mezzi navali, mezzi aerei pilotati e no ecc.), oppure ancora la Alliance Persistent Surveillance from Space (APSS) che punta ad integrare tra loro la costellazione di satelliti militari e commerciali dei paesi dell'Alleanza in modo da ottenere una copertura unica del dominio spaziale a sua volta interconnesso agli altri domini.

Attualmente (dal giugno 2025) il NISRF risponde agli ordini del generale USA John Creel che dal suo comando di Sigonella si rapporta ai suoi superiori a Ramstein presso AIRCOM che rappresenta il centro focale del potere aereo NATO in Europa e dove è dislocato un nucleo di collegamento di NISRF. 

Da Ramstein vengono infatti pianificate e gestite le missioni di Air Policing, di difesa strategica ABM e di ricognizione AEW oltre a coordinare i due centri operativi responsabili della conduzione delle operazioni aeronautiche NATO in tempo di pace e di guerra: quello di Uedem in Germania, con giurisdizione sul nord-Europa fino alla linea delle Alpi e quello di Torrejòn in Spagna che copre invece il sud-Europa e Mediterraneo. 

Per quanto riguarda NISRF, sebbene il suo baricentro fino ad ora abbia gravato sull'area sud-orientale con focus su Mediterraneo e Mar Nero, la notevole autonomia dei Phoenix consente l'esecuzione di missioni anche nell'Europa settentrionale, Baltico e Mare del Nord: nel settembre 2O23 infatti, NISRF ha preso parte alla sua prima esercitazione nella regione baltica monitorando il confine russo-finlandese, poi seguita dal marzo al maggio 2024 dalla partecipazione alle manovre Nordic Response e Steadfast Defender che complessivamente hanno coinvolto oltre 100.000 uomini in Svezia, Norvegia e Finlandia ed area del Baltico. In questo quadro, NISRF  è stata in grado di fornire ben il 25% dei dati elaborati nel corso delle esercitazioni.

La regione settentrionale rimane nel focus di NISRF anche dopo la conclusione di Steadfast Defender. Nel luglio 2025 infatti, per la prima volta un Phoenix decollato da una base in Finlandia raggiunge l'area del cosiddetto GIUK, vale a dire quel tratto di Nord-Atlantico che separa Groenlandia, Islanda e UK e che durante la Guerra Fredda era considerato dalla NATO il limite meridionale oceanico inviolabile dai sottomarini sovietici.

Questa missione NISRF in Nord Atlantico oltre che operativamente rilevante è anche simbolicamente significativa, perché segnala a Mosca l'attenzione della NATO per il profondo nord nonché un monito che gli avventuristi del Cremlino, memori del significato del GIUK, non possono non avere recepito.

Relativamente al settore mediterraneo, NISRF partecipa all'operazione NATO Sea Guardian ed alle correlate missioni Focused Patrol, che la mettono in relazione ad altri assetti ISR, quali sottomarini, aerei da pattugliamento navale P-8A Poseidon ed Awacs E-3A: il tutto a tracciare un quadro in tempo reale della situazione aeromarittima dell'area pattugliata.

Recentemente, verso metà  giugno 2025, uno dei Phoenix decollato da Sigonella avrebbe avuto problemi sopra il Mar Nero non lontano dallo spazio aereo russo. In particolare il velivolo avrebbe perso per alcuni istanti il contatto con la base lanciando un segnale di soccorso "Squawk 7600" ed aprendo l'ipotesi ad un caso di jamming da parte russa. Non vi sono conferme ufficiali su questo incidente, che ricade entro un'area ad alto rischio di contatti ostili ma anche ad alta necessità di monitoraggio: non a caso, da dopo l'invasione russa dell'Ucraina, le missioni NISRF sopra il Mar Nero si sarebbero fatte molto frequenti ed avrebbero generato, dall'ottobre 2021, almeno un migliaio di prodotti di intelligence, più o meno equivalenti ad altrettante missioni.

Ovviamente, la disseminazione dei dati raccolti da NISRF non si limita ad AIRCOM ma si estende al SACEUR, dove è presente un distaccamento di NISRF, nonché a tutti i 32 alleati NATO, secondo un principio di rigorosa condivisione. In tal senso NISRF è uno dei nodi principali del programma NATO Joint Intelligence, Surveillance and Reconnaissancene (JISR): deriva una stretta connessione con la NCIA di cui abbiamo parlato qui, anch'essa parte del sistema JISR

Da sottolineare infine, come Sigonella sia la base del 319th Operations Group, basato sui droni RQ-4 Global Hawk, molto simili ai Phoenix: cosa che consente una buona sinergia con il NISRF in termini di manutenzione, ricambistica, logistica e sostegno.

Organigramma del NATO AEW&ACF. In verde le aree operative di volo; in beige la posizione del reparto in ambito SHAPE/Aircom


7. NATO Airborne Early Warning & Control Force (NAEW&CF)

Sono la parte più mediaticamente nota del sistema di allerta precoce e sorveglianza della NATO: parliamo dei grandi aerei Boeing 707 Sentry modificati per fungere da piattaforma radar volante, caratterizzati dal grande radome circolare applicato sul dorso della fusoliera. Una flotta di aerei-picchetto che ritroviamo immancabilmente in ogni scenario di crisi intenti a svolgere la loro missione: vale a dire monitorare lo spazio circostante da un'altezza di 10.000 metri rilevando, identificando e tracciando ogni oggetto volante (o navale) in movimento entro un raggio di oltre 500 km, ovvero di 400 km da quote più basse. In sintesi, tre E-3A in volo con orbite circolari sopra la Germania sono in grado di controllare l'intero spazio e dell'Europa centrale..

Il caratteristico radome dorsale, che contiene un radar doppler Westinghouse AN/APY-2 capace di lavorare in diverse modalità (monitoraggio, tracciamento, BTH, passiva, navale), ne ha fatto una sorta di icona, nonché più prosaicamente, un assetto indispensabile in ambito ISR (Informations, Surveillance, Reconnaissance).

Quello che non tutti sanno è che il Sentry è solo l'elemento plasticamente palese di un sistema estremamente complesso ed in continua espansione ed aggiornamento nelle capacità e nelle interazioni con altre reti di monitoraggio (droni, satelliti, sistemi navali e terrestri ecc.); un sistema adottato dalla NATO in quanto tale e perfettamente integrato con sistemi analoghi in dotazione ai singoli paesi dell'Alleanza, definito ufficialmente NATO Airborne Early Warning & Control Force (NAEW&CF).

Come si può desumere dalla definizione ufficiale, gli Awacs non sono solo dei sofisticati velivoli da rilevamento radar, ma possono anche svolgere attraverso i sofisticati sistemi di bordo, anche il ruolo di centri di comando aeromobili, in quanto interconnessi nella rete di comunicazioni NATO dei tre domini classici. La trasmissione dei dati può avvenire in tempo reale in modo da garantire la situational awareness ai decisori politici e militari.

Un po' di Storia. Il NAEW&CF viene costituito nel gennaio 1980 ed è stato allora il più grande programma di acquisizione comune della NATO fino a quel momento, con un totale di ben 17 paesi alleati coinvolti, 15 dei quali impegnati anche a fornire una quota dei 30 equipaggi multinazionali necessari all'operatività dei 17 E-3A Sentry compresi nel programma. In tal senso NAEW&CF detiene il primato di essere stata la prima unità veramente multinazionale ed integrata nella storia della NATO.

In realtà NAEW&CF avrebbe assunto col tempo dimensioni ancora più ampie. La Gran Bretagna infatti scelse di acquisire una propria flotta di AWACS adattati alle specificità del teatro Nord-Atlantico in cui sarebbero stati chiamati ad operare: la RAF pertanto introdusse in servizio 6 Boeing E-3D, manovrati da equipaggi esclusivamente britannici ma completamente integrati nel programma NAEW&CF. In tali termini, la componente multinazionale basata sugli E-3A divenne pienamente operativa alla fine del 1988 mentre quella britannica su E-3D nel luglio 1992.

Strutturalmente, la NAEW&CF ha il proprio comando centrale a Geilenkirchen, in Germania ed attraverso AIRCOM dipende a sua volta dallo SHAPE di Mons, dove è presente un distaccamento del comando incaricato di trasferire a Geilenkirchen gli ordini di missione del SACEUR.

Geilenkirchen controlla le tre componenti del sistema NAEW&CF:

▪️La componente multinazionale sugli E-3A con comando nella stessa Geilenkirchen. Attualmente risponde agli ordini del Generale USAF Kristen Thompson in rotazione periodica con un parigrado tedesco, mentre il vice-comandante è sempre un colonnello dell'Aeronautica olandese, nella fattispecie il Colonnello Henk Kiffen. In termini organizzativi la componente E-A3 è suddivisa in due squadroni operativi ed uno squadrone addestrativo per un totale di circa 1.400 persone e 14 velivoli AWACS. I tre squadroni formano il cosiddetto Operations Wing, che dal luglio 2021 è stato agli ordini del Colonnello AM Maurizio Maggio, solo da pochi giorni avvicendato dal parigrado Antoine Ardore, sempre della AM. Oltre all'Operation Wing vi sono poi il Logistic Wing, che si occupa dell'intero settore logistico dai carburanti avio ai ricambi per il radar ed il Base Support Wing che invece gestisce le infrastrutture fisiche, i servizi e la sicurezza della base 

▪️Il Mission System Engineering Centre (MSEC) ovvero l'elemento di supporto tecnico-ingegneristico con base a Geilenkirchen. Risponde agli ordini di un colonnello e si occupa di produrre software di missione e di fornire servizi di ingegneria per i sensori di bordo e gli apparati a terra. Dispone di uno staff di specialisti civili in grado di garantire la funzionalità dei sistemi.

▪️La componente britannica sugli E-3D con comando a Waddington presso Lincoln, nell'Inghilterra centro-orientale. Nel 2021 la RAF ha deciso la dismissione degli E-3D Sentry e la loro sostituzione con i più prestanti E-7 Wedgetail. Per tale ragione mano a mano che si renderanno disponibili, gli E-7 verranno assegnati alla base scozzese di Lossiemouth, presso Inverness, rimodernata ed abilitata all'operatività dei nuovi aerei nel gennaio 2025. A Lossiemouth gli E-7 opereranno sotto le insegne dello 8th Squadron, ritornato nella base scozzese dopo oltre 30 anni.


Da parte sua la componente E-3A dispone, oltre a quella centrale di Geilenkirchen, di tre basi operative avanzate (FOB): a Konya in Turchia, Aktion-Preveza in Grecia, Trapani-Birgi in Italia oltre ad una FOL (Forward Operating Location) Ørland in Norvegia, le quali non sono basi AWACS permanenti, bensì di schieramento temporaneo per periodi più o meno lunghi oppure come appoggi d'emergenza. 

Birgi ad esempio è sede stanziale del 37° Stormo AM, mentre Decimomannu funge da posta alternativa in caso di impedimenti a Birgi. La parte NATO della base di Birgi è comunque costantemente presidiata da una aliquota AM per garantirne in ogni momento l'operatività  e la prontezza tecnica e logistica nel suo ruolo di FOB affacciata sul Medio Oriente, Africa Settentrionale e Mediterraneo Orientale. Ne è comandante il Tenente Colonnello AM Cristiano Undecimo.

Mentre Birgi svolge il ruolo di FOB da oltre 30 anni Ørland, nella Norvegia centrale, è una FOL di rischieramento più saltuaria per gli E-3A, solitamente in occasione di esercitazioni NATO: come ad esempio nell'aprile 2025 in occasione dell'esercitazione Formidable Shields, che per 20 giorni ha testato le capacità di difesa aerea e missilistica integrata dell'Alleanza sopra il Mare del Nord

Quanto al comando centrale NAEW&CF di  Geilenkirchen, risponde agli ordini di un generale del'USAF in rotazione con un parigrado della Luftwaffe tedesca, mentre il vice è sempre un Air Commodore della RAF britannica. Attualmente le due posizioni sono coperte dal generale tedesco Andreas Korb e dall'Air Commodore Andrew Turk.

La NAEW&CF di Geilenkirchen è costituita da tre stormi: quartier generale (HQ), operazioni e logistica , cui si aggiungono altre funzioni normali di staff, per un totale di 2.900 persone tra militari e civili. Ciascuno di tali stormi è agli ordini di un colonnello di una diversa aeronautica NATO.

Piuttosto complessa appare la configurazione dello stormo HQ, suddiviso in sei divisioni: Finanziaria, Personale, Idoneità al volo, Capacità operative & Comunicazioni (CIS), Ingegneria & Logistica, Requisiti operativi. Ognuna di queste divisioni è a sua volta articolata in diversi uffici, denominati "branches".


Attualmente tre Sentry di Geilenkirchen risultano distaccati presso la base romena di Otopeni, da dove effettuano voli regolari al di sopra del territorio NATO monitorando buona parte dell'Ucraina e del Mar Nero. Il rischieramento degli E-3A è avvenuto a gennaio 2023. Nel settembre 2024 il pattugliamento è stato rafforzato con un dispiegamento della durata di cinque mesi, presso la base greca Aktion di Preveza, regolarmente conclusosi nell'aprile 2025

L'intera flotta di E-3A ha recentemente ricevuto la certificazione di rifornimento in volo da parte dei nuovi aerei rifornitori A330 MRTT attualmente in fase di acquisizione da parte della NATO Support and Procurement Agency (NSPA); sette dei dodici tanker previsti sono stati consegnati ed attualmente sono operativi presso la base aerea olandese di Eindhoven.

 

Così come avvenuto per i Sentry britannici di Waddington anche per quelli di Geilenkirchen è iniziato il conto alla rovescia del fine-servizio. Nel 2020 è stato avviato il Final Lifetime Extension Program, vale a dire un programma di aggiornamento che consentirà agli E-3A di rimanere operativi fino al 2035 con prestazioni migliorate, per poi essere rimpiazzati da un nuovo velivolo: quasi certamente gli E-3D Widgetail per i quali nel 2023 è stato lanciato il programma di acquisizione basato sul piano concettuale iAFSC, ovvero initial Alliance Future Surveillance and Control capability, inteso ad integrare in un sistema unico tutti e cinque i domini operativi: terrestre, navale, aeronautico, spaziale e cyber.


FINE PARTE SECONDA




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